Sintoamplificatori Marantz

Sintoamplificatori multicanale Audio/Video

La caratteristica principale che accumuna questa tipologia di amplificatori è quella di poter amplificare contemporaneamente un numero di canali superiore ai 5.1. Solitamente al salire della fascia di prezzo si sale anche con la disponibilità dei canali, fino ad arrivare ad amplificatori integrati A/V in grado di gestire 13.2 canali!

Dal punto di vista della potenza e della qualità sonora tale scelta rappresenta naturalmente un compromesso rispetto alla stereofonia. Questo succede poichè gli amplificatori di questo tipo condividono la loro alimentazione con più uscite dei canali in un unico telaio. Ne consegue che la potenza è spartita a seconda del numero dei canali utilizzati e contemporaneamente lo spazio per mettere più transistor nella sezione finale è esiguo.

Tuttavia i modelli più prestigiosi o le soluzioni a telai separti (pre multicanale abbinato a finale MCH o a più finali stereo/mono) possono avere caratteristiche di tutto rispetto (quali grandi trasformatori toroidali) e raggiungere prestazioni di riferimento in multicanale e apprezzabili in stereofonia.

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Il cuore della sala cinema

Le numerose funzionalità aggiuntive oggi integrate nei sintoamplificatori ne fanno un vero e proprio nucleo centrale non solo per l’HT ma anche dell’intero sistema multimediale che include la TV o il proiettore e periferiche di videogioco quali le console.

Altra caratteristica dei Sintoamplificatori A/V è infatti quella di avere oltre ai classici ingressi analogici (e phono per giradischi in alcuni modelli) anche quelli digitali sia per l’audio che per il video quali: HDMI, Ottico, Coassiale nonché, dove presente, il sintonizzatore per Radio FM/DAB e funzionalità di streamer di rete.

Attualmente il tipo di connessione HDMI la fa da padrone, il segnale digitale che esce tramite questo tipo di collegamento è di tipo sia audio che video. Una sorgente, che sia un lettore DVD, Blu-ray o UHD, un computer, una console o un Decoder TV satellitare esce con un cavo HDMI con un segnale Full-HD o 4K e con un segnale audio che può essere veicolato via HDMI non solo in semplice multicanale 5.1 ma può supportare i formati HD più avanzati come DTS-X e Dolby Atmos. Il segnale è poi convertito in analogico dal sintoamplificatore e mandato ai morsetti di uscita dove raggiunge le casse.

Sintoamplificatori Denon
Sintoamplificatore Denon

Per dispositivi più vecchi si possono usare le connessioni Ottiche/Toslink o Coax anch’esse in grado di gestire l’audio multicanale, ma con delle limitazioni sui segnali in HD: non è infatti in grado di trasportare i segnali in formato Dolby True HD o DTS-HD Master Audio, che vengono perciò riprodotti nella versione compressa (lossy) Dolby Digital o DTS 5.1.

In ogni caso e per ogni ingresso, nel momento in cui i canali del segnale siano in numero inferiore o superiore rispetto ai canali fisici presenti nel sistema, l’amplificatore può ricodificare tali segnali in modo da sfruttarli correttamente. Se si volesse ascoltare una sorgente come un CD o un vinile in semplice stereofonia, tutti i sintoamplificatori prevedono una modalità d’ascolto due canali che esclude gli altri diffusori dell’impianto.

Microfoni per l’autocalibrazione nella stanza

La maggior parte dei sintoamplificatori moderni è dotata di un sistema di calibrazione. Lo scopo di questa procedura è quella di aiutare l’utente finale a gestire tutti i diffusori nello spazio del proprio ambiente. Raramente chi acquista un sistema cinema per casa ha anche una stanza dedicata, il che significa che l’acustica della stanza spesso non è trattata nè l’ideale per accogliere sistemi multicanali.

esempio di microfono per autocalibrazione

Per ovviare alle problematiche ambientali, i produttori di hi-fi hanno incluso nei loro sintoamplificatori dei software per equalizzare il suono della stanza e condurlo vicino ad uno standard cinematografico. I più diffusi e in ordine di complessità crescente sono: Audyssey (Denon/Marantz), ARC (Anthem/Martin Logan) e Trinnov.

La procedura è simile per tutti: si richiede di collegare un microfono al sintoamplificatore e tramite dei segnali auto-generati fare delle rilevazioni nel punto di ascolto e successivamente in altre posizioni. Una volta fatto ciò il software calcola la distanza dagli altoparlanti, il livelli in db dei vari canali e attiva una serie di complesse equalizzazioni per far si che il suono effettivamente ascoltato sia simile ad una curva di riferimento prestabilita per il cinema e che l’impianto sia ottimizzato al meglio per il punto d’ascolto principale e mantenga un buon bilanciamento anche per le sedute “secondarie”.

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