Pink Floyd - Pulse blu-ray

Lo scorso 7 aprile come un fulmine a ciel sereno i Pink Floyd hanno pubblicato il brano inedito “Hey Hey Rise Up” con il cantante ucraino Andriy Khlyvnyuk per manifestare a tutto il mondo il loro supporto alla causa Ucraina contro l’invasione russa.

Questo inaspettato ritorno, che coincide con una rinnovata attività sui social (i Pink Floyd sono sbarcati anche su Tik Tok), hanno fatto sorgere rumors di un possibile ritorno dal vivo della band, che vedrebbe i soli David Gilmour e Nick Mason come esponenti della formazione storica.

Per ora però si tratta di pura speculazione e per i milioni di fan del gruppo l’unico modo di assaporare quelle sensazioni è di riascoltare e rivedere le testimonianze live registrate dalla band, come il celeberrimo concerto di cui andremo a parlare nel dettaglio.

PULSE: il ritorno

PULSE è la testimonianza audio/video dell’ultimo tour dei Pink Floyd, risalente all’ormai lontano 1994, che seguì l’uscita dell’abum The Division Bell. Da allora la band è tornata on stage solo per una brevissima esibizione al Live 8 nel 2008 insieme a Roger Waters.

A febbraio di quest’anno PULSE è tornato in vendita in una nuova versione “Restored & Re-edited” ossia restaurata e rimontata, disponibile sia in doppio DVD sia in doppio Blu-ray.
L’uscita fa parte della ripubblicazione “scaglionata” dei contenuti del boxset da collezione “The Later Years”, pezzo da collezione per i fan più integerrimi dei Pink Floyd che conteneva ben 5 CD, 6 Blu-ray, 5 DVD e due 7’’.

Pink Floyd The Later Years boxset
Il Boxset “The Later Years” pubblicato nel 2019

Sebbene il concerto sia amato da molti fan, specialmente per la riproposizione integrale del capolavoro “Dark Side of The Moon”, la nuova edizione Blu-ray è stata aspramente criticata da diversi aquirenti per la qualità ritenuta non all’altezza, invitando a tenersi stretti il vecchio DVD uscito nel 2006, complice il prezzo di certo non contenuto della nuova uscita (tra i 60 e i 70€).

Dato che non è facile districarsi tra i pareri espressi online, come sempre molto polarizzati, cerchiamo nelle prossime righe di fare chiarezza per farvi capire se l’investimento per la nuova edizione di Pulse sia giustificato.

PULSE: Restored

pink floyd pulse

Il termine restaurato, associato a un concerto dalle proporzioni mastodontiche e dalla spettacolarità delle immagini riprese come questo, inevitabilmente alza le aspettative. Se poi aggiungiamo il fatto che per la prima volta il concerto arriva in Blu-ray e che la precedente uscita “Delicate Sound of Thunder” era effettivamente un restauro coi fiocchi, le cose si complicano ulteriormente quando uno inserisce il disco nel lettore e preme play.

Immagine in 4:3, discreto rumore video e una definizione innegabilmente bassa, ecco cosa ci si trova di fronte, ed l’acquirente indubbiamente si chiede “ma è davvero un Blu-ray? Cosa cambia rispetto al DVD? L’hanno restaurato davvero?”

Pink Floyd - Pulse blu-ray


La risposta è sì, il problema è la distanza che divide l’aspettativa elevata che abbiamo spiegato prima con il risultato effettivo sullo schermo, che non è dovuto a un restauro “inefficace” ma è un problema insito nel materiale d’origine.

PULSE infatti, a differenza di “Delicate Sound of Thunder” che fu girato in pellicola, fu ripreso con telecamere “televisive” a definizione standard su nastro magnetico. Con le moderne tecniche di scansione e restauro sappiamo ormai bene che da una pellicola anche datata, se in buone condizioni, è possibile ricavare una qualità d’immagine estremamente soddisfacente in HD (e persino in 4K) come testimonia la qualità video dell’edizione Blu-ray di Delicate Sound of Thunder, che nessun appassionato paragonerebbe a quella di un DVD.

Pink Floyd - Pulse blu-ray

PULSE purtroppo paga lo scotto di esser stato memorizzato su un supporto di qualità inferiore, che si è cercato comunque di ottimizzare per trarne il meglio, che purtroppo non era molto superiore a un normale DVD.

Tuttavia, comparando il DVD del 2006 alla nuova edizione, le differenze su un grande schermo ci sono: l’immagine è meno “sgranata”, il rumore video, grazie alla miglior compressione concessa dal supporto Blu-ray, si è ridotto e i colori sono meglio bilanciati, guadagnando anche un po’ di dettaglio in più sui giochi di luce più accesi dello spettacolare impianto presente sul palco.

David Gilmour Pink Floyd

Questi miglioramenti saranno maggiormente visibili all’aumentare del polliciaggio dello schermo: su un OLED o un proiettore ben calibrato non si faticherà a vedere il passo avanti, pur con i imiti descritti.

Molti utenti online si sono lamentati del formato 4:3 (quindi con bande nere ai lati), ma il fatto è che per ottenere un 16:9, l’unica opzione sarebbe stata tagliare una parte del fotogramma in alto e in basso e zoomare leggermente per colmare lo schemro in larghezza, ottenendo così due effetti negativi: perdere una porzione dell’immagine originariamente ripresa e perdere ulteriore definizione.

Pink Floyd - Pulse blu-ray nick mason

PULSE: Re-edited

Dopo aver ri-digitalizzato i video tape del concerto, si è deciso di creare un il montaggio ex-novo offrendo così una versione visivamente nuova rispetto ai precedenti DVD, Laser Disc e VHS. L’operazione a nostro avviso ha un suo perché, concentrandosi maggiormente sui musicisti e offrendo un montaggio leggermente più veloce rispetto al precedente, che spesso si soffermava in panoramiche del palco intero molto prolungate, con meno stacchi.

Allora quella scelta fu operata per esaltare la grandiosità del palco e delle luci, ora si è deciso di stare più a lungo vicini ai musicisti sul palco, con qualche taglio in più e un occhio più attento alla performance strumentale e vocale. La spettacolarità non viene sacrificata (i campi lunghi comunque ci sono ancora) e a giovarne è il coinvolgimento.
Piccolo ma significativo plus: ora il concerto non è più suddiviso su due dischi (i secondo blu-ray è dedicato agli extra) quindi lo si può assaporare dall’inizio alla fine senza interruzioni.

Tracce audio

L’aspetto forse meno “pubblicizzato” dal packaging è anche quello che darà maggior soddisfazione agli appassionati.
PULSE ai tempi del DVD già offriva una “chicca”: audio Dolby Digital 5.1 a 640kbps ovvero leggermente meno compresso rispetto al Dolby Digital “standard” a 448 kbps (che era incluso come seconda traccia audio per evitare problemi di compatibilità con i vecchi lettori DVD). C’era anche la traccia stereo, ma sempre in versione compressa Dolby Digital.

Pink Floyd - Pulse dvd 2006
il doppio DVD del 2006, col concerto diviso in due parti sui due dischi.

Con il Blu-ray passiamo al dominio lossless e hi-res: abbiamo a disposizione una bella traccia stereo LPCM 24bit/48Khz e un nuovo mix 5.1 DTS-HD Master Audio a 24bit/96Khz ad opera di James Guthrie.

Uno dei momenti più spettacolari del concerto, sul finale di “on the Run”

Le differenze in termini di missaggio e balance degli strumenti non sono eclatanti, ma la spazialità è ancora più pronunciata rispetto al passato e pulizia e definizione fanno innegabilmente un passo avanti e faranno gioire il vostro impianto audio.

Packaging e extra

Il packaging è indubbiamente curato e incorpora il LED luminoso pulsante che caratterizzava la storica prima edizione CD del concerto (questa volta con batterie AA facilmente sotituibili).

Oltre a un booklet prinicpalmente fotografico troviamo un secondo Blu-ray con diversi filmati inediti e altri già presenti nel DVD 2006 (ma non tutti). Certo, a questo prezzo di listino avremmo gradito trovare anche i 2 CD del concerto…

Con questa analisi speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza per aiutarvi a decidere se “l’upgrade” dal DVD al Blu-ray di PULSE valga la pena…

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