La scelta nell’acquisto di un paio di cuffie richiede una certa attenzione, anche perché esistono diversi parametri di cui tenere conto, oltre alla mera tipologia di cuffia. In questo articolo vi aiutiamo a orientarvi meglio con i dati tecnici delle cuffie: tra sensibilità, impedenza e risposta in frequenza.

Sensibilità e impedenza

La sensibilità è l’SPL (sound pressure level – livello di pressione sonora) generato da 1mW di potenza in ingresso. L’impedenza determina invece quanto voltaggio è necessario per generare quella potenza.

Per capirci meglio, le cuffie con minore impedenza e maggiore sensibilità saranno quelle dal volume più alto, rispetto alle altre a parità di segnale. Un’impedenza bassa (non più di 150 Ohm) è inoltre necessaria per l’utilizzo con apparecchiature di tipo consumer che lavorano a basso voltaggio.

Tuttavia, anche le cuffie ad alta impedenza (attorno ai 600 Ohm) hanno dei vantaggi. Lavorano meglio con alcune apparecchiature come amplificatori progettati per lavorare con determinate impedenze e sono tendenzialmente meno soggette all’usura.

Dati tecnici cuffie

Risposta in frequenza

Venendo invece al tipo di utilizzo delle varie cuffie, si va dai modelli per DJ, con una risposta in frequenza molto enfatizzata sulle basse e quindi poco adatti a chi cerca la massima fedeltà possibile, a quelli da studio (le cosiddette cuffie monitor), che teoricamente dovrebbero essere quelle con la risposta il più possibile lineare in modo da garantire la massima trasparenza sonora, anche se in pratica non ne esiste una cuffia totalmente priva di colorazione.

Leggendo poi i dati tecnici delle cuffie, una risposta perfettamente piatta non è da considerarsi ideale. Una cuffia deve infatti porre rimedio ad alcuni problemi innati di questo tipo di prodotti come la vicinanza dei driver alle orecchie e l’incapacità di creare impatto a basse frequenze così come farebbe uno speaker.

Per questo è normale che si trovi qualche dB in più sulle basse, attenuazione progressiva salendo verso le medio-alte e qualche picco positivo o negativo in alta frequenza per ovviare alle interferenze e alle cancellazioni causate dalla struttura della cuffia e dal padiglione dell’orecchio.

Noise Cancelling

Una caratteristica su cui spingono molti produttori di cuffie è la tecnologia “noise cancelling” ovvero cancellazione del rumore attiva, fattore che interessa chi ascolta spesso musica in mobilità.

Questa tecnologia, a differenza di quella passiva che di fatto è associata alle cuffie di tipologia chiusa, utilizza microfoni miniaturizzati sui padiglioni o negli auricolari che catturano il rumore esterno ed emettono il segnale esattamente opposto, andando quindi ad annullare le frequenze indesiderate quando le onde sonore collidono. Sebbene su modelli di fascia medio-alta sia molto efficace come tecnologia, raramente viene associata a cuffie per un ascolto tipicamente audiofilo.

Il fattore comfort

Non va infine tralasciato il discorso relativo al peso. Sebbene non si parli di numeri elevatissimi o si possano definire certe cuffie come dei “mattoni”, la differenza tra un modello da 300 grammi e uno da 400 grammi (è questo infatti il range tipico delle cuffie sovraurali e circumaurali) si avverte, soprattutto con lunghe sessioni di ascolto.

Anche in questo caso però sarebbe sempre meglio provare prima di acquistare, visto che altri elementi in gioco (pressione esercitata dai padiglioni sulle orecchie e dell’archetto sulla testa, distribuzione del peso) possono fare una grande differenza a livello di comodità.

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