amplificatore valvolare

Il primo amplificatore della storia è stato un valvolare e per anni non c’è stata nessuna alternativa fino all’invenzione del transistor (1947) che ha preso ampiamente il sopravvento, ciononostante ancora oggi i valvolari hanno una folta schiera di estimatori tra gli appassionati. Scopriamo perchè.

STATO SOLIDO

Sono quelli più diffusi, possono essere economici o costosi, la caratteristica distintiva di questa tipologia di amplificazione è l’assenza di valvole e la presenza di transistor (o transistori) di potenza, spesso avvitati direttamente a dissipatori in lega metallica per la dissipazione del calore.

Alcune volte i dissipatori sono a vista, altre volte interni oppure la dissipazione è affidata direttamente allo chassis/telaio. Gli amplificatori a stato solido hanno numerosi vantaggi, sono relativamente economici, sviluppano un calore basso o moderato (ad eccezione del funzionamento in classe A) e le prestazioni sono quasi immediate, costanti e perdurano nel tempo.

Lo stato solido rappresenta il modo più semplice ed efficace per avvicinarsi al mondo dell’Alta fedeltà, tendenzialmente un buon stato solido è in grado di pilotare senza difficoltà qualsiasi diffusore.

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AMPLIFICATORE VALVOLARE

Non si tratta solo di una moda vintage, poiché effettivamente la presenza delle valvole in un amplificatore rende ancora oggi il suono in qualche modo speciale.
Anche qui possiamo trovare sia amplificatori integrati che sistemi a telai separati, tendenzialmente le valvole sono molto apprezzate sulla preamplificazione ma anche usate in potenza hanno il loro fascino.

amplificatore valvolare Mastersound
Mastersound Dueventi

Anche se esistono molti marchi e molteplici modi per costruire un amplificatore a valvole tutti condividono alcune caratteristiche: la presenza delle valvole, una potenza dichiarata inferiore rispetto ai pari fascia a stato solido, la necessità di un periodo di riscaldamento di qualche minuto prima di rendere il suono in modo ottimale, il maggiore calore generato (in particolare per le configurazioni in classe A).

Infine un suono tendenzialmente più profondo, eufonico e fluido. Perciò se da una parte il sistema a valvole richiede all’utente una certa cura e attenzione, compreso un controllo dopo qualche anno sullo stato di usura delle valvole di potenza, nonché dei costi più alti, dall’altra la ricompensa è spesso un suono distintivo, non affaticante e che non passerà mai di moda.

Non è raro che ad un valvolare si possano poi cambiare le valvole, a seconda del tipo di valvola che l’amplificatore userà l’effetto sul suono sarà caratterizzante. Una completa disamina esula dal nostro scopo tuttavia a titolo orientativo tra le più apprezzate sul versante del suono caldo, musicale ed eufonico ci sono certamente le valvole EL34 e le 300B. Seguono valvole musicali ma dal suono comunque dinamico quali le 6550, KT88 e le 845, infine dei modelli dai suoni più moderni e che sviluppano molta potenza quali le KT 120 e KT 150.

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