amplificatore stereo integrato

Gli amplificatori stereofonici rappresentano a tutt’oggi lo standard di riproduzione più diffuso per poter accedere all’alta fedeltà sonora in modo semplice e appagante. Vediamo brevemente le varie tipologie di amplificatori, cominciando dalle differenze tra gli integrati e i sistemi separati pre e finale.

Approcciarsi all’acquisto di un nuovo amplificatore ha tendenzialmente un sapore di scelta importante, siamo pronti a scommettere che in molti abbiano ancora in casa un amplificatore magari anni ‘90 o ‘80 in grado di accendersi ancora oggi.

Certo magari è spento da anni, il potenziometro fa dei rumori sinistri, il bilanciamento canali non funziona più, la potenza è quello che è, i condensatori ormai odorano di vecchio (più spesso di polvere fritta) ma è difficile separarsi emotivamente da un compagno così fedele. Questo almeno fino a che non si incappa in un negozio ben fornito quale il nostro e ci si accorge che i tempi son cambiati.

La globalizzazione del mercato e la miniaturizzazione della componentistica hanno reso raggiungibili le prestazioni dell’HI-FI anche guardando a prezzi contenuti, oggi chiunque anche con un budget ragionevole può mettere insieme un buon sistema audio costruendolo intorno ad un amplificatore affidabile.

amplificatore integrato stereo Copland CSA 100
Copland CSA 100

Tuttavia i veri riferimenti di categoria sono oggetti costruiti allo stato dell’arte, dove anche piccole scelte costruttive possono fare differenze importanti e chiaramente, come il complesso motore- telaio di un’auto, alla maggiore raffinatezza costruttiva e potenza corrispondono prestazioni superiori.
Ma vediamo di distinguere subito tra due tipologie di amplificazioni destinate ad usi simili e con ingombri e prestazioni diverse.

L’ amplificatore Integrato

Lo scopo primario di qualsiasi amplificatore è quello di trasformare l’energia elettrica presente nelle nostre case e tradurla nel movimento dei diffusori.
Per farlo assolve a due funzioni distinte: la gestione del segnale linea (funzione da Preamplificatore) e la sua amplificazione di potenza (funzione da Finale di potenza).

L’amplificatore è un dispositivo attivo poiché assorbe energia, si occupa in prima battuta di aumentare l’ampiezza di un segnale in ingresso (proveniente dalla sorgente: giradischi, cd player o streamer di rete) e lo amplia di un fattore di guadagno espresso in db.

Amplificatore integrato stereo Pegaso P50A
Amplificatore stereo integrato Pegaso P50A

Infine trasforma questo segnale amplificato in potenza (watt) che esce dai morsetti tramite i cavi audio e raggiunge un diffusore generando così il movimento degli altoparlanti responsabili del suono.

La particolarità dell’amplificatore “integrato” sta nel fatto che queste due operazioni sono fatte all’interno di un unico telaio.
Questo ha sicuramente il vantaggio in termini di ingombro e di consumi, inoltre non necessita di cavi di collegamento esterni.

Questo tipo di soluzione è sicuramente la più diffusa ed apprezzata oggi, spesso insieme all’amplificazione integrata sono proposti ingressi quali il Phono (più frequentemente con preamplificazione per testine MM), l’Home Teathre By-pass (per usare l’integrato come finale a volume fisso per home cinema), un DAC integrato (coassiale, ottico/ toslink e USB) e in certi casi addirittura funzionalità di network/streamer (tramite porta Ethernet e/o wi-fi).

Amplificatore integrato stereo Luxman L-590AXII
Amplificatore integrato stereo Luxman L-590AXII

Ad oggi è possibile trovare ampia scelta di amplificatori integrati che esprimono eccellenti prestazioni, il vantaggio maggiore degli integrati è il contenimento dei costi e degli ingombri.
Tuttavia, per ottenere il massimo, lo zoccolo duro degli appassionati si affida ancora a soluzioni a due telai.

Lo stereo a due telai: il preamplificatore e il finale di potenza

Lo stereo a due telai appresenta l’ideale a cui tendere per ogni audiofilo. Nella configurazione a due telai non c’è più un solo elemento (cioè l’amplificatore integrato), le sue funzioni sono separate in due telai.

pre e finale Classé
Classé Audio Delta Pre + Audio Delta Stereo

Il premplificatore si occupa di gestire il segnale proveniente dalle sorgenti (CD, Giradischi, Streamer, DAC ecc.) ed ha la funzione di volume. Successivamente il segnale esce attraverso un cavo di connessione RCA (sbilanciata) o XLR (bilanciata) e raggiunge l’ingresso del finale di potenza. Compito del finale di potenza, stereofonico o monofonico che sia, è poi quello di trasformare il segnale trattato dal preamplificatore e l’elettricità di casa propria nella potenza espressa in Watt che consente di generare il suono ai diffusori.

preamplificatore Naim NAC 282
Naim NAC 282 preamp

I vantaggi di questa soluzione a componenti separati derivano dalla maggiore specificità dei compiti, qui ogni elemento della catena assolve ad una sola funzione, il risultato è quindi migliore rispetto a chi cerca di fare tutto contemporaneamente.

Le ragioni tecniche risiedono nel fatto che le alimentazioni dei due telai sono indipendenti, per cui non soffrono di interferenze e soprattutto c’è più spazio per componenti di maggiore qualità e ingombro. Infine essendo le due funzioni separate esiste la possibilità di dotarle di cavi di collegamento di alta qualità e di provare diverse combinazioni di elementi e marchi diversi nonché comporre un impianto ibrido con un elemento a valvole ed uno a stato solido (le differenze tra questi le analizzeremo in un prossimo articolo).

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